Il Covid-19 perde i pezzi? I risultati di uno studio di ricercatori italiani e americani.
ROMA – Il Covid-19 perde i pezzi? Secondo uno studio, citato da Il Messaggero, un ceppo del coronavirus avrebbe perso una parte e per questo motivo la pandemia sarebbe meno letale.
“Abbiamo esaminato numerosissime sequenze – ha spiegato Massimo Ciccozzi – e abbiamo scoperto che sta emergendo un ceppo che ha perso un ‘pezzo’. Abbiamo rilevato la delezione nella proteina nsp1, implicata nella patogenesi del virus. Una modifica che può averne ridotto la letalità e potrebbe spiegare il limitato numero di decessi rispetto ai contagi che sembrano evidenziarsi in certe aree geografiche“.
“Diffusione non in modo omogeneo”
Questa novità, precisano gli studiosi, non è diffusa in modo omogeneo in tutto il mondo: “Non abbiamo rilevato la delezione in alcune aree come l’Italia. Possibile anche per via del ridotto numero di sequenze per le analisi. Il ceppo è presente in Svezia, Brasile e Gran Bretagna. Mentre negli Usa è stata individuata a New York, nel New Jersey, in Connecticut e nello Utah. Questa scoperta potrebbe influenzare la struttura della parta di questa proteina importante per la regolazione della replica virale”.
“Questo pezzo non si recupera più”
Gli autori di questo studio hanno precisato come “questo pezzo non si recupera più. Ora è importante confermare la diffusione di questo particolare ceppo virale e di ceppi con altre delazioni nella protezione nsp1 nella popolazione di soggetti asintomatici e pauci-sintomatici, e correlare questi cambiamenti in nsp1 con la ridotta patogenicità virale“.
Gli approfondimenti sullo studio saranno effettuati nelle prossime settimane per cercare di avere conferme sulla delazione anche nei Paesi dove non è stata trovata- Una novità importante per il futuro anche se non è ancora chiaro il collegamento tra la perdita del pezzo e la minore letalità del Covid-19.
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